RINVIATO – DATA IN VIA DI DEFINIZIONE
FABERNOSTER
in
La buona novella
Il Vangelo secondo De André
Quando scrissi “La buona novella” era il 1969, in piena lotta studentesca, e le persone meno attente – che sono poi sempre la maggioranza di noi – compagni, amici, coetanei, considerarono quel disco come anacronistico. Mi dicevano: “Ma come? Noi andiamo a lottare nelle università e fuori dalle università contro abusi e soprusi e tu invece ci vieni a raccontare la storia – che peraltro già conosciamo – della predicazione di Gesù Cristo.” Non avevano capito che in effetti La Buona Novella voleva essere un’allegoria – era una allegoria – che si precisava nel paragone fra le istanze migliori e più sensate della rivolta del ‘68 e istanze, da un punto di vista spirituale sicuramente più elevate ma da un punto di vista etico sociale direi molto simili, che un signore 1969 anni prima aveva fatto contro gli abusi del potere, contro i soprusi dell’autorità, in nome di un egalitarismo e di una fratellanza universali. Si chiamava Gesù di Nazaret, rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi.
Fabrizio De André
Un omaggio all’indimenticabile Fabrizio De André a 50 anni dalla prima uscita dell’album che dà il titolo a questo progetto del gruppo musicale FaberNoster, storica band reggiana da anni instancabile divulgatrice dell’opera e della poetica del cantautore genovese, ormai divenuta punto di riferimento per l’interpretazione della Canzone DeAndreiana. Ispirata ai Vangeli Apocrifi, La buona novella è una grande “tela” fatta di trame musicali e limpide narrazioni che svelano l’uomo dietro il divino, l’umanità dietro la santità, in un atto di testimonianza rivoluzionario.