VENERDÌ 21 FEBBRAIO 2020 ORE 21

 

LELLA COSTA

in

Se non posso ballare… non è la mia rivoluzione

da
“Il catalogo delle donne valorose” di Serena Dandini
scrittura scenica
Lella Costa e Gabriele Scotti
scene
Maria Spazzi
costumi
Antonio Marras
produzione
Mismaonda/Carcano Centro d’Arte Contemporanea/Centro Teatrale Bresciano

progetto drammaturgico e regia
Serena Sinigaglia

se non posso ballare per scheda

Quel valoroso catalogo

Mary Anderson ha inventato il tergicristallo. Lillian Gilbreth la pattumiera a pedale. Maria Telkes e l’architetto Eleonor Raymond i pannelli solari. Entrano in gruppo, scambiandosi idee geniali per migliorare il vivere quotidiano. Ci sono Marie Curie, nobel per la fisica, e Olympe De Gouge che scrisse la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. Ci sono Tina Anselmi, primo ministro della Repubblica italiana, e Tina Modotti, la fotografa guerrigliera. Martha Graham che fece scendere dalle punte e Pina Baush che descrisse la vita danzando. E poi c’è Maria Callas con la sua voce immortale come immortale è il canto poetico di Emily Dickinson. C’è Angela Davis che lottò per i diritti civili degli afroamericani e c’è la fotoreporter Ilaria Alpi. Le sorelle Bell: Vanessa e naturalmente Virginia, la Woolf! Entrano una dopo l’altra, chiamate a gran voce con una citazione, un accento, una smorfia, un lazzo, una canzone, una strofa, un ricordo, una poesia, un gemito, una risata. O solo col nome, che a volte non serve aggiungere altro. Entrano nel gran salone da ballo ciarlando e muovendo le vesti. Si aggirano come fossero, finalmente, felici tutte, per dirla con Elsa Morante che è lì con loro. E ballano. Ballano Ingrid Betancourt, Hannah Arendt, Annie Besant, Grazia Deledda, Yolanda D’Aragona, Anna Frank, Eloisa, Artemisia Gentileschi e molte, molte altre, fino a farci girare la testa ed essere più di … cento! Una al minuto. Tante eppure non ancora tutte le valorose nella voce e nei gesti di Lella Costa che come un gran cerimoniere le invita ad entrare e balla con loro. Perché, come disse magistralmente e per sempre una di loro, Emma Goldman: “Se non posso ballare, questa non è la mia rivoluzione”.

Un omaggio ad alcune figure femminili, esempi di coraggio, lotta e determinazione, che hanno lasciato un segno nel mondo. Donne che sono uscite dal margine prefissato loro dalla società, compiendo grandi imprese nell’ambito sociale, storico, scientifico e artistico. Donne intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese: forti e generose, sempre pronte a lottare per raggiungere traguardi che sembravano inarrivabili, se non addirittura impensabili. Donne valorose che seppure hanno segnato la storia, contribuendo all’evoluzione dell’umanità, per uno strano sortilegio raramente vengono ricordate, con difficoltà appaiono nei libri di storia e tanto meno sonori conosciute come maestre e pioniere.

Unite da un percorso comune di militanza per l’affermazione del punto di vista femminile, Serena Dandini e Lella Costa si ritrovano a convergere all’interno di un progetto teatrale che porta la firma di Serena Sinigaglia: alcune delle Valorose ritratte da Serena nel suo libro saranno rigenerate con nuova linfa nella riscrittura scenica e nell’interpretazione di Lella Costa, in un gioco di rimandi, anche scenografici, tra le trame che hanno distinto le loro vite.